Nella vita
ci sono poche certezze assolute, ma sicuramente una di queste è che l’acqua fa
bene ed è l’unico alimento di cui non si può assolutamente fare a meno,
tuttavia il dubbio che molti si pongono è: quale acqua bere? E spesso questa
domanda resta senza risposta, conviene affidarsi a una soluzione domestica o
meglio l’acqua in bottiglia? Una risposta definitiva non esiste. La qualità
dell’acqua erogata dagli acquedotti varia sensibilmente da zona a zona,
ultimamente poi sono apparse le “case dell’acqua” ampliando così la scelta
ulteriormente, di certo un grosso svantaggio dell’acqua minerale è lo
stoccaggio che porta a fare di bottiglie di plastica e il conseguente problema
ambientale che ne comporta.
Con il tempo
sempre più città hanno scelto di mettere al bando l’acqua in bottiglia, la
prima è stata la cittadina di Bundanoon, una piccola città Australiana di 2500
abitanti è stata la prima al mondo a bandire l’acqua in bottiglia, come scelta
per combattere l’inquinamento ambientale, sostituendola con delle case
dell’acqua per le strade e dei dosatori di acqua filtrata nei luoghi pubblici
come scuole o uffici. La stessa linea è stata seguita più recentemente da San
Francisco e da Amburgo, queste città hanno ulteriormente alzato il tiro
trattandosi di due metropoli e dimostrando così che è possibile avere acqua di
qualità senza dover per forza bere acqua minerale.
Se si pensa
che l’acqua in bottiglia sia nata con finalità terapeutiche e regolamentata da
una legge che recita “caratteristiche igieniche particolari e proprietà
favorevoli alla salute”, si capisce come dovrebbe essere un prodotto dal
consumo non diffuso come ora è, mettere sullo stesso piano l’acqua potabile
filtrata con quella minerale è come confrontare birra e vino, tuttavia negli
anni per varie ragioni essenzialmente di marketing si considera l’acqua
minerale come quella da bere e quella potabile come buona solo per lavarsi.
Quando la
potabilità del rubinetto è garantita non solo dal gestore della rete, ma anche
da Asl e Arpa, si può assolutamente stare tranquilli; lo stesso discorso vale
per le case dell’acqua presenti in più di 500 comuni, installate per far
crescere la fiducia dei cittadini nei confronti dell’acqua potabile,
garantiscono acqua di qualità gratuitamente e disponibile sempre, ottima come
detto per la maggior parte delle persone che non ha bisogni terapeutici ma
semplicemente la necessità di bere. Qualcuno potrebbe obbiettare che l’acqua
del rubinetto di casa non è la stessa, ma si sbaglia, infatti, le verifiche
sono fatte dal pozzo al palazzo dagli enti preposti quindi la qualità è
garantita, certo può esserci una questione legata a tubature di casa vecchie
che rendono il sapore dell’acqua un po’ più pesante rispetto anche a quello di
una casa dell’acqua, tuttavia non si tratta di una problematica che mette a
rischio la salute ma semplicemente di una questione di gusto soggettivo.
Detto ciò, a
parte delle questioni di puro gusto o necessità terapeutiche, non c’è una buona
ragione per allontanarsi da casa per rifornirsi di acqua. A parte questo, il
primo bilancio di attività delle “case dell’acqua” è soddisfacente: secondo i
dati riportati dal sito ufficiale, l’erogazione media di ciascun impianto è di
circa 2.500 litri giornalieri, corrispondenti a un risparmio di circa 1.700
bottiglie di plastica da un litro e mezzo.
Ma a chi è
realmente utile questo servizio?
Per gli
amanti dell’acqua gasata e per chi trascorre in giro gran parte della giornata.
Per chi la vuole anche a casa
ci sono depuratori d’acqua Parma casalinghi a prezzi ragionevoli e
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dover neanche uscire a prenderla.