05/09/22

I vantaggi di installare un addolcitore d'acqua condominiale

 


Un addolcitore d'acqua condominiale può essere uno strumento importante per assicurare il confort della nostra casa e la salute dei nostri familiari. Anche l'ambiente può trarne benefici. Vediamo assieme come.

Il problema dell'acqua dura

L'acqua che scorre nelle nostre tubature e che, ogni giorno, scorre dai rubinetti per entrare nelle nostre case, risponde ai requisiti base imposti dalla legge.

Questo però non significa che la qualità dell'acqua sia ottimale. Spesso l'acqua che viene utilizzata negli impianti di abitazioni e attività commerciali, presenta forti concentrazioni di calcio e magnesio. Quando l'acqua evapora queste sostanze si trasformano in calcare.

La quantità di calcare è determinata dal grado di durezza dell'acqua; l'acqua dura, pur essendo considerata potabile fino ai 50° F (gradi francesi), può causare altri problemi.

Innanzitutto possiamo notare un certo grado di secchezza di pelle e capelli se trattati per lungo tempo con acqua dura. Gli effetti peggiori, però, si hanno su tubature e elettrodomestici.

Che danni provoca il calcare

Se utilizziamo acqua dura, possiamo vedere una patina bianca su bicchieri, posate e sulla nostra rubinetteria. Nel momento in cui l'acqua evapora, le incrostazioni di calcare aggrediscono anche le tubature, le serpentine, gli scaldabagni, le tubature e, in generale, di tutti gli elettrodomestici che prevedono l'impiego di acqua.

Il calcare può provocare malfunzionamenti e ridurre notevolmente la vita dei nostri impianti e dei macchinari. Diminuisce la portata dell'acqua e aumenta il consumo energetico, facendo levitare le bollette del nostro condominio.

A cosa serve un addolcitore d'acqua?

Per fortuna esistono strumenti adatti a risolvere questa situazione. L'installazione di un addolcitore d'acqua sia domestico che condominiale o commerciale, è la soluzione definitiva al problema.

Il sistema ha lo scopo di addolcire l'acqua, quindi di riportarla a valori di durezza idonei a evitare il formarsi delle dannose formazioni di calcare una volta evaporata. Una volta collegato l'addolcitore all'impianto idrico, si attiva un processo di scambio (automatico o manuale) tra ioni di calcio e magnesio con quelli di sodio e potassio.

Facciamo attenzione: spesso utilizziamo addolcitore e depuratore d'acqua come sinonimi ma si tratta di due apparecchi differenti. Gli addolcitori hanno la funzione di eliminare il calcare, i depuratori di filtrare dai rubinetti le sostanze pericolose che contaminano l'acqua.

Perché un addolcitore d'acqua condominiale?

Oltre ai sistemi domestici, è possibile implementare addolcitori condominiali o commerciali. Ovviamente questi ultimi sono in grado di gestire un volume d'acqua di dimensioni maggiori, adatto ad una intera palazzina oppure ad un'azienda. Si tratta di strumenti in grado di addolcire l'acqua alla fonte per tutte le famiglie presenti.

L'installazione di un addolcitore domestico costringe una singola famiglia a sobbarcarsi i costi di installazione e manutenzione, certamente ne riceve benefici, ma non vengono tutelati i condotti comuni.

Un amministratore di condominio potrà valutare, attraverso un piano spese, come l'installazione di un addolcitore comune possa ridurre le spese di manutenzione degli impianti. Questa è la soluzione più vantaggiosa, con la suddivisione delle spese tra tutti i condomini e coinvolgendoli nei benefici che ne derivano.

Gli accorgimenti per l'installazione

Per l'installazione di un addolcitore condominiale occorre rivolgersi ad aziende di esperti nella depurazione acqua, con tecnici qualificati e preparati per gestire impianti di grande portata. Fate eseguire un'analisi dell'acqua per capire il livello di durezza e individuare la migliore soluzione per la vostra abitazione tenendo anche conto degli spazi a disposizione.

Tecnici capaci potranno consigliarvi il miglior impianto e la posizione più adeguata, dopo il contatore o l'autoclave. Sarà così possibile ottenere un preventivo mirato sia per l'installazione che per un servizio di manutenzione periodica per assicurarne l'efficienza nel tempo.

Guida del serramentista: la manutenzione dei serramenti di casa

 


La manutenzione dei serramenti di casa è una ottima pratica che aiuta a estendere la durata di vita di porte e finestre di casa, oltre che garantirne il corretto funzionamento. Naturalmente ogni materiale ha la necessità di una cura differente ma esistono piccoli accorgimenti generali che tutti possiamo mettere in atto.

Andiamo a scegliere con cura i serramenti di casa, li scegliamo per il loro aspetto, li scegliamo per i materiali e la struttura, pensando alle nostre esigenze abitative. Ci assicuriamo che la messa in posa sia a regola d'arte... Ma, troppo spesso, tendiamo a dimenticarci dei nostri serramenti dopo che tutte queste fasi sono state superate con successo.

Porte e finestre, però, hanno bisogno di un certo livello di manutenzione per funzionare sempre in perfetta efficienza.  In questa guida, con l'aiuto di Franco, serramentista professionista, andremo a fornirvi dei consigli utili sulla manutenzione.

I problemi dei serramenti di casa

I serramenti e gli infissi sono composti da una serie di componenti soggetti a movimenti meccanici o dalle specifiche proprietà fisiche. Queste qualità sono essenziali per il corretto funzionamento di porte e finestre. Con l'usura e il tempo, i nostri infissi subiscono un naturale processo di invecchiamento. L'esposizione agli agenti atmosferici e alla polvere intacca i componenti compromettendo la loro funzionalità.

Inizieremo a sentire spifferi, le ante non si chiuderanno più completamente... tutta una serie di disguidi piccoli e grandi che andranno a ridurre il nostro comfort.

L'importanza della manutenzione dei serramenti

Effettuando un controllo periodico e la manutenzione sei serramenti di casa, rallenteremo i danni dell'usura. Un serramento pulito e controllato durerà più a lungo e ci permetterà di risparmiare su una eventuale sostituzione degli infissi di casa.

Porte e finestre trascurate possono anche perdere la loro efficacia isolante con un conseguente aumento delle nostre spese di riscaldamento e lo stress e la scomodità di sbalzi termici e rumori esterni sempre più molesti.

Come procedere alla manutenzione dei serramenti

Andiamo ora a spiegare come effettuare una manutenzione ordinaria degli infissi. Si tratta di interventi adatti a tutte le tipologie di serramento e ai tipi di materiale. In generale, possiamo intervenire come segue:

  • Pulizia;
  • Verifica di eventuali malfunzionamenti;
  • Protezione/nutrimento.

Pulizia del serramento

Questa pratica rappresenta il primo passaggio delle nostre attività ordinarie di manutenzione dei serramenti. La pulizia degli infissi è utile anche nel caso dei prodotti in PVC.

La pulizia serve ad eliminare lo smog, polvere o ogni altro residuo di sporco o traccia di animali e insetti che possa essersi accumulato nel corso del tempo. Questi residui si depositano sui nostri infissi esterni rovinando la vernice e corrodendo i componenti.

Per procedere è sufficiente armarci di un paio di guanti monouso, spugna e panno in microfibra, acqua tiepida e detergente neutro. Fate attenzione a evitare detergenti troppo aggressivi, alcol o ammoniaca oppure prodotti abrasivi che potrebbero danneggiare le superfici.

Procediamo a pulire sia il lato esterno che quello interno del serramento senza dimenticare il telaio e le guarnizioni. Possiamo anche pulire le asole di drenaggio con un pennello. È meglio metterci all'opera nei momenti in cui l'infisso non è esposto alla luce diretta del sole e quando il clima non è eccessivamente freddo.

La verifica dei malfunzionamenti

Già durante la fase di pulizia è possibile procedere con il controllo dei componenti per accertarsi non sia in atto un malfunzionamento.

Facciamo attenzione che la vernice sia ancora in buono stato, che le guarnizioni siano elastiche e prive di crepe, che i cardini e cerniere scorrano senza intoppi. Controlliamo che i punti di drenaggio non siano otturati. Se riscontriamo uno di questi problemi o un altro importante malfunzionamento durante il controllo può essere l'ora di una manutenzione straordinaria dell'infisso da affidare a un professionista nell'installazione dei serramenti.

La protezione e il nutrimento del serramento

Una volta che ci siamo assicurati dell'integrità della struttura dei nostri serramenti, possiamo passare alla terza fase della nostra manutenzione ordinaria. Quella della protezione è una operazione più specifica: dobbiamo innanzitutto dotarci di particolari prodotti rigeneranti e idrorepellenti adatti al tipo di materiale del nostro serramento.

L'utilizzo di questo prodotti serve a rendere l'infisso meno soggetto all'azione degli agenti atmosferici. Per la protezione della vernice è anche opportuno trattarla con olio rigenerante, questo prodotto si applica con un pano sulla superfice asciutta e pulita.

Sulle guarnizioni utilizzeremo prodotti appositi che ne mantengono l'elasticità.

Lubrificare le parti mobili del serramento è un altro modo di proteggerlo e garantirne il funzionamento. Lubrificare cerniere e parti mobili con uno spray a base di vaselina o con grasso al litio resistente all'acqua ne evita l'ossidazione. Evitate olii che contengano acido o resine.

Esistono poi interventi specifici a seconda del tipo di materiale scelto per i nostri serramenti di casa: ad esempio, gli infissi in legno richiederanno una cura maggiore, magari il rinfresco della verniciatura, gli infissi in PVC al contrario necessiteranno solo della pulizia e del controllo delle guarnizioni.

Ogni quanto effettuare la manutenzione

È bene effettuare la manutenzione ordinaria periodicamente per garantire l'efficienza dei serramenti. La pulizia può essere compiuta ogni due o sei mesi, a seconda della vicinanza a fonti di smog. Per gli altri interventi un intervento una volta all'anno può essere sufficiente a meno di condizioni particolari come la vicinanza al mare.

Cos'è la manutenzione programmata?

La manutenzione programmata degli infissi è un intervento di manutenzione straordinaria. Di questo tipo di interventi è bene che si occupi un professionista. Potete consultare una ditta specializzata nell'installazione dei serramenti che vi garantisca un intervento con garanzia.

Affidarsi ad un installatore serio per la vostra manutenzione programmata vi permetterà di essere sicuri che l'intervento manterrà intatte le caratteristiche e le performance delle tue porte e finestre.

Cos'è il formato immagine WebP e perché dovremmo utilizzarlo?

 


Il nuovo formato di immagine WebP rientra tra le innovazioni che possono aiutarci a migliorare il posizionamento del nostro sito web sia esso un blog personale o il nostro sito aziendale. Vediamo insieme cos'è nello specifico questa innovazione.

I formati delle immagini digitali

Il WebP è un formato relativamente recente. È probabile che non vi siate imbattuti in questo tipo di immagini molto frequentemente. Fino ad ora le maggiori estensioni per le immagini digitali utilizzate sul web sono:

  • JEPG: il formato fino a oggi più utilizzato per le immagini web, prevede una compressione del file con una conseguente perdita di risoluzione e di alcune informazioni interne ma una significativa riduzione del peso;
  • GIF: meno usato rispetto al passato, utilizza una compressione di tipo LZW, losses, senza perdita di dettagli; questo tipo di immagini, però, può utilizzare al massimo una palette di 256 colori, questo tipo di immagine gestisce trasparenze e semitrasparenze e le animazioni;
  • PNG: progettato come alternativa al GIF, utilizza la stessa compressione LZW; il PNG presenta una minore perdita della qualità dell'immagine e supporta le trasparenze, di contro le sue dimensioni sono maggiori rispetto a quelle degli altri formati.

Altri tipi di formati sono stati progettati per migliorare la vita agli sviluppatori e ai web designers, si tratta del WebP e SVG.

L'SVG è un formato vettoriale sviluppato dal World Wide Web Consortium (W3C) e andremo a illustrarlo in un prossimo articolo, il WebP, invece, è un formato bitmap, pensato specificatamente per il web.

Google sviluppa il formato WebP

Il WebP viene rilasciato il 30 settembre del 2010 ed è sviluppato dalla società On2 Technologies. Il modello da cui è tratto è il formato video VP8. Google acquista l'azienda lo stesso anno dell'uscita di questo nuovo prodotto.

Il colosso del web ha provveduto a svilupparne il codice, ampliandolo per renderlo adatto alla compressione senza perdita di dati, trasparenza (canale alfa) e animazioni. Lo scopo di Google è quello di spingere i webmaster e gli sviluppatori a migliorare ulteriormente l'ottimizzazione del proprio sito web partendo dalle immagini caricate.

Trattandosi di un formato sviluppato da Google, il WebP è nativamente compatibile per il browser Chrome. Con il tempo anche gli altri maggiori browser hanno iniziato a supportare questo formato con la sola esclusione di Internet Explorer che sta venendo sostituito da Edge e Safari che ne ha offerto un supporto soltanto parziale.

Quali sono i vantaggi delle immagini WebP?

Questo nuovo formato permette la compressione con o senza perdita di dati, sfruttando i punti di forza di entrambi i suoi predecessori, mantiene trasparenze e semitrasparenze, metadati, profili colore e permette di gestire animazioni.

Come detto, il WebP è un formato ideale per ridurre la dimensione delle immagini sul web. Secondo le informazioni ufficiali fornite di Google, a parità di qualità dell'immagine, foto e grafiche realizzate con questo formato, sono più leggere del 30% rispetto ai loro omologhi JPEG o PNG.

In questo modo i tempi di caricamento si accorciano rendendo più rapida la fruizione di siti e piattaforme online. Un vantaggio notevole in termini di user experience degli utenti.

Google sta spingendo per l'utilizzo di queste immagini nella creazione di siti web per rendere più rapida e fruibile la ricerca. Il motore di ricerca infatti premia in maniera "indiretta" i siti dalle performances migliori con un migliore posizionamento sul web. Siti più leggeri consumano anche meno banda, riducendo i rischi di un errore 509 per Bandwidth Limit Exceeded e si risparmia spazio occupato sull'hosting.

Gli svantaggi dell'uso del formato WebP

Anche se questo formato sembra ideale per il posizionamento del sito sui motori di ricerca, presenta ancora alcuni svantaggi:

  • Non ha ancora una compatibilità del 100% su tutti i browser esistenti;
  • Le immagini ridotte con perdita dei dati possono presentare una diminuzione di risoluzione considerevole;
  • Non tutti gli editor di immagini ancora supportano questo tipo di formato;
  • Non è ancora disponibile nativamente per i maggiori CMS come Joomla o Wordpress, ma può essere utilizzato con componenti di terze parti.

Covid e pratiche di gestione della sicurezza degli alimenti - HACCP

 


In periodo di Covid (Sars-CoV.) come gestire le pratiche HACCP e garantire l'igiene degli alimenti? Vediamo quali sono le indicazioni per la tutela dei consumatori.

Indicazioni sull’igiene degli alimenti (HACCP) durante l’epidemia da virus SARS-CoV.

Il virus SARS-CoV-2 si diffonde per contagio inter-umano e non vi sono evidenze di trasmissione alimentare, associata agli operatori del settore alimentare o agli imballaggi per alimenti. La sicurezza degli alimenti, nel quadro normativo europeo, è garantita tramite un approccio combinato di prevenzione e controllo che abbraccia le filiere agroalimentari “dal campo alla tavola”.

Nel corso dell’epidemia di COVID-19, tuttavia, la tutela dell’igiene degli alimenti richiede azioni aggiuntive mirate a circoscrivere nei limiti del possibile il rischio introdotto dalla presenza di soggetti potenzialmente infetti in ambienti destinati alla produzione e commercializzazione degli alimenti.

Di seguito forniamo indicazioni e raccomandazioni specifiche per garantire l’igiene degli alimenti e degli imballaggi alimentari nelle fasi di produzione, commercializzazione e consumo domestico.

Sicurezza degli alimenti: un approccio coerente dalla produzione al consumo

Secondo la normativa europea, la sicurezza degli alimenti è garantita tramite un approccio combinato di prevenzione e controllo che abbraccia le filiere agroalimentari “dal campo alla tavola”.

Tali azioni includono:

  • la corretta igiene nella produzione primaria e nella produzione, trasformazione, commercializzazione e somministrazione alimentare (buone pratiche agricole e buone pratiche igieniche);
  • un approccio basato sulla prevenzione – ovunque possibile – dei possibili pericoli, inclusi quelli microbiologici, e sul loro controllo in modo sistematico da parte dell’Operatore del Settore Alimentare (OSA);
  • un sistema di controlli ufficiali integrati da parte delle Autorità competenti, pianificati in funzione del profilo di rischio delle diverse attività;
  • un sistema di tracciabilità dei prodotti e delle materie prime destinate ad entrare nei prodotti alimentari in grado di consentire la gestione di situazioni di potenziale pericolo; e) la corretta informazione del
  • consumatore attraverso idonea etichettatura del prodotto e il suo coinvolgimento come parte attiva nella garanzia della sicurezza alimentare.

L’insieme di tutte queste attività consente, in condizioni ordinarie, la corretta gestione degli alimenti e la garanzia della salubrità degli stessi e può essere appresa con un corso di formazione HACCP.

Come comportarsi con soggetti potenzialmente infetti

Fermo restando l’assenza di evidenze rispetto alla trasmissione alimentare del virus, la tutela dell’igiene degli alimenti richiede di circoscrivere, nei limiti del possibile, il rischio introdotto dalla presenza di soggetti potenzialmente infetti in ambienti destinati alla produzione e commercializzazione degli alimenti.

A tale riguardo è necessario considerare quanto segue:

Le buone pratiche igieniche costituiscono un elemento fondamentale per la prevenzione della dispersione del SARS CoV-2 negli ambienti di produzione, trasformazione e commercializzazione degli alimenti.

Nelle fasi di commercializzazione degli alimenti è necessario considerare le criticità poste:

  • dalla presenza di soggetti potenzialmente infetti in aree di esposizione/distribuzione degli alimenti;
  • dalla contemporanea presenza di molteplici soggetti, inclusi soggetti potenzialmente infetti, all’interno di luoghi chiusi.

È importante ricordare che i soggetti infetti possono trasmettere il virus ad altri individui durante il periodo presintomatico.

L'utilizzo di mascherine e dei sistemi di prevenzione

In questo contesto, l’uso delle mascherine può aiutare a ridurre la diffusione del virus minimizzando la diffusione da parte dei soggetti inconsapevolmente infetti.

Analogamente, l’uso delle mascherine può essere preso in considerazione all’interno degli ambienti destinati all’esposizione e alla commercializzazione degli alimenti poiché, minimizzano la diffusione del virus da parte di individui inconsapevolmente infetti verso gli alimenti e i loro imballaggi.

Inoltre, è importante effettuare una riorganizzazione dei processi (gestione delle pulizie/disinfezione, controllo degli accessi, distribuzione di prodotti per la sanificazione delle mani, ecc.) e se possibile degli spazi (definizione di percorsi obbligati, segnaletica orizzontale per il distanziamento, ecc.) così da consentire al consumatore di accedere, muoversi ed agire all’interno dei punti vendita nel rispetto delle norme per la gestione dell’epidemia di SARS-CoV-2 e dei principi di tutela dell’igiene degli alimenti.

Per questa procedura raccomandiamo sempre di rivolgersi ad enti accreditati per un corso HACCP certificato.

Ricordiamo inoltre che, nelle condizioni di straordinarietà determinate dell’epidemia di SARS-CoV-2, al consumatore viene richiesto di cooperare per la tutela dell’igiene degli alimenti in fase di commercializzazione mediante l’adesione alle indicazioni contenute nei vari DPCM emanati, in particolare:

  • lavarsi spesso e con attenzione le mani, preferibilmente con acqua calda per massimizzare l’efficacia del sapone;
  • utilizzare i gel igienizzanti e disinfettanti mani;
  • utilizzare mascherine protettive;
  • se vengono utilizzati i guanti, cambiarli frequentemente;
  • evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
  • evitare abbracci e strette di mano;
  • mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro;
  • non toccarsi occhi, naso e bocca;
  • pulire giornalmente ed organizzare una sanificazione periodica dei locali in tutti i suoi ambienti e attrezzature, lavare accuratamente i prodotti destinati ad essere consumati crudi.